
Nel contesto delle trasformazioni sociali ed economiche che stanno attraversando il Mezzogiorno d’Italia, la Regione Puglia rilancia il proprio impegno contro la povertà educativa attraverso uno strumento mirato e innovativo: il nuovo Avviso pubblico “Sport Inclusivo”, approvato con Determinazione Dirigenziale n. 1004 del 15 luglio 2025. Si tratta di una misura che riconosce lo sport non solo come pratica motoria o ricreativa, ma come leva pedagogica, strumento di coesione e riscatto, veicolo di equità. L’iniziativa – finanziata con fondi del bilancio regionale per un ammontare complessivo di 600.000 euro – rappresenta una delle più concrete attuazioni della Strategia regionale per il contrasto alla povertà educativa. Non si tratta solo di bandire un contributo: è un appello a costruire alleanze educative capaci di raggiungere i bambini e i ragazzi che vivono ai margini delle opportunità.
Cos’è l’Avviso “Sport Inclusivo”
L’intervento nasce in attuazione dell’articolo 68 della L.R. n. 42 del 31 dicembre 2024 e si inserisce all’interno del V Piano regionale delle Politiche Sociali, già prorogato per l’annualità 2025. L’obiettivo dell’Avviso è quello di selezionare e sostenere progetti che, attraverso lo svolgimento gratuito di attività sportive e motorie, siano in grado di agire efficacemente nel contrasto alla povertà educativa, prevenendo l’isolamento sociale, la devianza minorile, i disturbi dell’alimentazione e favorendo l’inclusione di giovani con bisogni educativi speciali. La procedura è a sportello, con valutazione in ordine cronologico di arrivo delle domande e ammissione subordinata al superamento della soglia minima di qualità progettuale.
Chi può accedere
Possono candidarsi all’Avviso esclusivamente Enti del Terzo Settore, ovvero Organizzazioni di Volontariato (ODV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS), regolarmente iscritti al RUNTS da almeno 12 mesi e con sede legale o operativa in Puglia. Il progetto dovrà essere presentato in partenariato obbligatorio con almeno un soggetto qualificato in ambito sportivo: ASD affiliate al Registro delle attività sportive dilettantistiche, Enti di Promozione Sportiva riconosciuti da CONI o CIP, o enti privati con comprovate competenze nello sport. Ulteriori partner possono essere soggetti pubblici (Comuni, scuole, ASL) o privati (ETS, fondazioni). Ogni proponente potrà presentare una sola istanza e ogni partner potrà partecipare a un solo partenariato. Sono escluse le candidature multiple o cumulative. La responsabilità gestionale, amministrativa e contabile è in capo all’Ente del Terzo Settore proponente, che agisce come capofila.
Quali sono le attività e i progetti ammissibili
Le attività devono svolgersi in forma gratuita, rivolgendosi a bambini e ragazzi tra i 6 e i 21 anni residenti in Puglia. I progetti devono durare da un minimo di sei a un massimo di nove mesi, eventualmente prorogabili. Sono previste due distinte sezioni:
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Sezione A, riservata esclusivamente ad attività sportive acquatiche, con un tetto massimo di € 50.000 per ciascun anno e progetti finanziabili fino a € 10.000 l’uno.
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Sezione B, dedicata a tutte le altre discipline sportive, con un tetto massimo di € 150.000 l’anno.
Ogni progetto potrà attivare fino a tre linee di intervento tra le seguenti:
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contrasto al bullismo, cyberbullismo e isolamento sociale;
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prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e promozione di stili di vita sani;
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inclusione di giovani con bisogni educativi speciali (autismo, ADHD, DOP);
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educazione alla legalità e contrasto delle discriminazioni;
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coesione sociale per minori in condizione di disagio economico o provenienti da contesti periferici.
Tutti gli interventi devono prevedere l’impiego di professionisti qualificati nel settore sportivo e socio-educativo, con titoli rilasciati da CONI, Federazioni, EPS, Università o enti equipollenti. La mancanza di adeguata documentazione comporta il mancato riconoscimento del punteggio tecnico previsto.
Cosa finanzia il bando
Il finanziamento consiste in un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di € 10.000 per singolo progetto. Le risorse coprono i costi delle attività sportive e delle figure professionali coinvolte. Le spese devono essere coerenti con il piano economico allegato al progetto e riguardare esclusivamente attività gratuite per i beneficiari. I fondi possono essere utilizzati anche per coprire i costi di personale e per l’organizzazione di eventi sportivi coerenti con le finalità sociali previste. Non è ammesso alcun contributo da parte dei partecipanti, né alcuna attività a pagamento. I soggetti pubblici eventualmente coinvolti non possono ricevere quote del contributo.
Quanto si può ottenere
Il contributo massimo erogabile è di 10.000 euro per ciascun progetto, di cui si può chiedere l'80% a titolo di anticipazione (salvo fiedejussione). La dotazione complessiva del bando ammonta a 600.000 euro, ripartiti su tre annualità: 200.000 euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. All’interno di ciascun esercizio sono previsti limiti per ogni sezione: massimo cinque progetti per la Sezione A, massimo quindici per la Sezione B. In caso di progetti di importo inferiore, sarà possibile aumentare il numero delle progettualità finanziate fino a esaurimento delle risorse. La Regione si riserva di rifinanziare l’Avviso in presenza di ulteriori stanziamenti.
Conclusioni e prospettive operative
Il bando “Sport Inclusivo” è un atto politico e culturale prima ancora che un’opportunità finanziaria. Invita le realtà del Terzo Settore a farsi interpreti di un bisogno profondo: restituire centralità educativa e sociale allo sport come spazio di crescita, appartenenza e trasformazione. Chi saprà costruire alleanze autentiche con il mondo sportivo, educativo e istituzionale, chi saprà leggere le fragilità del proprio territorio trasformandole in visione progettuale, troverà in questa misura uno strumento potente per generare impatto e comunità.
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