ON - Oltre nuove imprese a tasso zero

Pubblicato il 3 luglio 2025 alle ore 09:40

di Domenico Birardi

ON è un incentivo pubblico pensato per sostenere chi vuole mettersi in proprio o consolidare un’attività imprenditoriale già avviata. La misura è promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e viene gestita da Invitalia. L’obiettivo è chiaro: dare una spinta concreta alle imprese guidate da giovani o da donne, offrendo la possibilità di finanziare un progetto con un mix tra contributo a fondo perduto e prestito agevolato. L’incentivo è attivo su tutto il territorio nazionale e permette di coprire fino al 90% delle spese necessarie per avviare o rafforzare un’attività. Si tratta di una delle misure più potenti attualmente disponibili nel panorama della finanza agevolata, non solo per l’entità del sostegno, ma soprattutto per la facilità di accesso, rispetto ad altri strumenti molto più tecnici o limitati a determinati settori.

Chi può partecipare: requisiti e soggetti ammissibili

Il bando si rivolge a due categorie: da un lato le imprese già costituite da non più di cinque anni, e dall’altro le persone che ancora non hanno avviato una società ma intendono farlo. In entrambi i casi, per poter ottenere il finanziamento, è essenziale che la maggioranza dei soci – sia in termini di numero sia in termini di quote – sia composta da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di qualsiasi età. Questo requisito di composizione deve essere rispettato per tutta la durata del finanziamento. Non sono ammessi titolari unici, ditte individuali o società senza forma giuridica. Il bando richiede una struttura societaria vera e propria, anche appena nata, purché venga costituita entro il termine previsto dopo l’eventuale ammissione al finanziamento. Questo significa che anche chi parte da zero può candidarsi, purché sia pronto a trasformare l’idea in impresa.

Cosa si può fare con il finanziamento

I progetti che possono essere finanziati devono riguardare attività economiche reali, quindi non semplici idee ma iniziative concrete nei settori della produzione di beni, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo. Non è necessario inventare qualcosa di rivoluzionario, ma è importante che il progetto sia ben strutturato, sostenibile e coerente con le finalità del bando. Si può partire da zero, oppure utilizzare i fondi per rafforzare un’attività già in essere, magari ampliando la gamma dei servizi offerti, aggiornando i macchinari, trasformando il modello produttivo o rinnovando la sede. L’incentivo può servire anche per diversificare l’attività o per migliorarne l’efficienza, in linea con la transizione digitale e ambientale oggi richiesta a chi fa impresa.

Quanto finanzia e come funziona il contributo

Il cuore del bando è nel meccanismo di finanziamento: l’impresa può ottenere fino al 90% dell’investimento ammissibile, attraverso una combinazione di due strumenti. Da un lato c’è un finanziamento a tasso zero, da restituire in dieci anni, che copre la parte più consistente. Dall’altro c’è un contributo a fondo perduto, cioè una somma che non va restituita, che può arrivare fino al 20% delle spese ammesse se l’impresa è giovane (fino a 36 mesi), oppure fino al 15% se ha tra i 36 e i 60 mesi di vita. Il massimale degli investimenti finanziabili è fissato a 3 milioni di euro. In pratica, un’impresa può ottenere fino a 2,7 milioni di euro agevolati, di cui una parte – potenzialmente anche diverse centinaia di migliaia di euro – a fondo perduto. I costi che si possono coprire con questi fondi vanno dagli acquisti di attrezzature e tecnologie alle ristrutturazioni, dai software ai servizi di consulenza. C’è anche una piccola quota, regolata nei dettagli dal decreto attuativo, che può coprire spese di gestione e capitale circolante. Si tratta dunque di un bando che non finanzia solo l’investimento “fisico”, ma aiuta anche a tenere in piedi l’attività nei primi mesi, con una visione realistica delle difficoltà che ogni nuova impresa deve affrontare.

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