
Nel quadro delle politiche sociali e inclusive del Governo, il nuovo intervento “Fondo Dote Famiglia”, istituito con il comma 270 della Legge di Bilancio 2025, rappresenta una delle più rilevanti misure nazionali a favore della genitorialità e dell’accesso allo sport da parte dei minori in condizioni economiche svantaggiate. È un fondo strutturale, con dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2025, volto a garantire l’inclusione dei più giovani attraverso la pratica sportiva continuativa, sostenendo famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro e incentivando le associazioni sportive dilettantistiche e gli enti del Terzo Settore.
Cos’è il Fondo Dote Famiglia
Il Fondo Dote Famiglia è un contributo economico diretto all’attivazione di percorsi sportivi o ricreativi rivolti a bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni, residenti in nuclei familiari con ISEE minorenni in corso di validità non superiore a 15.000 euro. L’intervento è finalizzato a coprire parzialmente i costi di iscrizione e frequenza a corsi sportivi strutturati, garantendo l’accesso ad almeno sei mesi di attività con cadenza bisettimanale.
Il valore massimo del contributo per ciascun minore è di 300 euro, erogati direttamente all’ente che organizza il corso, in tre tranche vincolate al rispetto della frequenza e alla regolare rendicontazione. Ogni famiglia potrà richiedere il contributo per un massimo di due figli.
Il fondo si rivolge esclusivamente a chi non beneficia già di altri sostegni pubblici (regionali, comunali, provinciali o nazionali) per le medesime attività. La misura è alternativa e non cumulabile con voucher, sconti o detrazioni fiscali per le stesse prestazioni.
Chi può candidarsi: famiglie e associazioni
Il Fondo prevede due fasi operative distinte.
La prima fase, già aperta il 29 luglio e attiva fino all’8 settembre 2025 (ore 12:00), è riservata agli enti che offrono attività sportive o ricreative: possono candidarsi le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (ASD e SSD) iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, gli Enti del Terzo Settore registrati al RUNTS e le ONLUS iscritte all’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate. Gli enti candidati dovranno compilare la piattaforma online https://avvisibandi.sport.governo.it, indicando la tipologia dei corsi offerti, il periodo, la durata (minimo sei mesi), il numero di posti riservati, la frequenza settimanale (almeno due incontri), e il costo complessivo, anche se superiore a 300 euro.
La seconda fase è riservata alle famiglie con i requisiti indicati e sarà attivata a settembre, una volta pubblicato l’elenco dei corsi disponibili. Le domande saranno accettate in ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse. Le famiglie dovranno presentare domanda sulla piattaforma online, allegando:
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i dati anagrafici del minore e del soggetto fiscalmente responsabile;
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l’ISEE minorenni in corso di validità;
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una dichiarazione di esclusività del contributo;
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copia del documento d’identità.
Il contributo sarà assegnato fino a esaurimento dei 30 milioni stanziati, secondo l’ordine di arrivo e previo controllo formale della documentazione da parte del Dipartimento per lo Sport, in collaborazione con Sport e Salute S.p.A.
Come funziona il contributo
Il sostegno economico sarà erogato direttamente agli enti sportivi, in tre momenti:
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30% all’avvio delle attività, con verifica dell’inizio corso;
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40% a metà percorso, con accertamento dell’effettiva frequenza;
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30% al termine delle attività, previa ulteriore verifica.
Il corso dovrà iniziare entro il 15 dicembre 2025 e concludersi entro il 30 giugno 2026. Se il minore dovesse superare il 30% di assenze ingiustificate, il contributo sarà revocato e dovrà essere restituito. Il monitoraggio sarà attivato tramite appositi modelli di rilevazione delle presenze e, se necessario, con ispezioni in loco.
Obblighi, controlli e pubblicità
Il Dipartimento per lo Sport curerà la pubblicazione degli elenchi degli enti destinatari e dei beneficiari del contributo, aggiornando il portale www.sport.governo.it con informazioni trasparenti e tracciabili. Saranno effettuati controlli incrociati con l’Agenzia delle Entrate per verificare l’assenza di altri benefici fiscali incompatibili. L’attuazione dell’intervento non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica ed è affidata a Sport e Salute S.p.A., in collaborazione con gli uffici ministeriali.
Una misura utile, semplice e attivabile
Con il Fondo Dote Famiglia, lo Stato interviene in modo mirato per rendere realmente accessibile la pratica sportiva a migliaia di bambini e ragazzi. Le famiglie con ISEE basso possono contare su un contributo certo e facile da richiedere. Le associazioni sportive, da parte loro, hanno l’opportunità di ampliare il proprio raggio d’azione e di accogliere nuovi giovani in percorsi strutturati.
Si tratta di una misura attivabile da subito, con un meccanismo chiaro e risorse disponibili. Chi organizza corsi può aderire fino all’8 settembre, chi vuole partecipare potrà farlo da settembre: un’occasione concreta per valorizzare il ruolo educativo dello sport, a partire da chi ne ha più bisogno.